SULL'UNITA', SABATO 2 FEBBRAIO:
Claudio Sardo, il direttore dell'Unità (sic!), sabato 2 febbraio, nel giorno in cui il quotidiano esce
con LEFT - che nel numero della settimana precedente aveva pubblicato
l'articolo di Maria Gabriella Gatti sul così detto "aborto post natale" (vedi qui sopra), scriveva:
«... oggi è il Pd il partito più votato dai cattolici praticanti
... rafforzare l’identità di partito di «credenti e non credenti»
... il personalismo e il solidarismo cristiano sono stati, e sono tuttora, alimento fondamentale della cultura della sinistra.
... il valore della vita è oggi un prisma con molte facce: la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale...
... il cristianesimo (è) la radice principale della civiltà europea e occidentale
.... i cattolici possono aiutare la sinistra ad essere sinistra»
mah!!! Il suo articolo di oggi qui di seguito:
l’Unità 2.2.13 La sfida dei cattolici a sinistra di Claudio Sardo qui
l'immagine di Piazza San Pietro è opera di Edoardo Baraldi
SULL'UNITA', MARTEDI 5 FEBBRAIO:
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Mario Tronti
è stato un tempo ispiratore (o bisogna dire piuttosto "cattivo
maestro"?) dell'estremismo operaista sessantottino con il suo libro
"Operai e capitale", provenendo dal gruppo dei Quaderni Rossi di Raniero Panzieri - e poi di Toni Negri, Alberto Asor Rosa, Massimo Cacciari (gli anni sono quelli dal 1961 al 1966, poi, con Classe Operaia, La Classe, Potere Operaio,
quelli dal 1966 al 1973). Contribui allora potentemente, con la "forza
delle idee", a determinare il percorso che porterà poi - logicamente -
al terrorismo degli "anni di piombo". Oggi, ormai da tempo
"trasformatosi" (ma non senza una intima coerenza... - che si tratti
piuttosto della vicenda di uno "smascheramento" di tipo nicciano?) in
prode agente del Vaticano e quindi nel più pericoloso e subdolo
sostenitore della infiltrazione della così detta "antropologia
ratzingeriana" nella Sinistra, in unione con i suoi compari Giuseppe
Vacca (sì, proprio quello di Gramsci...), Paolo Sorbi, Pietro
Barcellona, in prima pagina sull'Unità scrive:
«Ha
ragione Claudio Sardo...» (sic! e per farsi
un'idea del peso e del pieno contenuto di questa sintetica affermazione
d'esordio di questo articolo cfr. l'articolo di Claudio Sardo in
questione, qui sopra)
«In gioco, un’immagine di società, il discorso
sulle forme di vita, un’idea della pianta uomo e di convivenza umana...»
«C’è una comune disposizione d’animo, di anima politica, che unisce e
raccorda oggi cattolici e sinistra, l’estraneità dell’individualismo dal
proprio orizzonte generalmente umano, che è poi quello specificamente
politico...»
«Si evidenzia qui il bisogno di una nuova unità, emergenziale, tra questione antropologica e questione sociale...»
«Con le unghie e con i denti, uscirne fuori, ecco un compito per cui vale la pena di battersi...»
"Con loro lo scontro è frontale!"
l’Unità 5.2.13
I cattolici, la sinistra e la sfida nazionale di Mario Tronti su questa pagina
SULL'UNITA', MERCOLEDI 6 FEBBRAIO:
Le
cartucce dei “marxisti ratziongeriani” sono già finite? Dopo
l’intervento del direttore Claudio “Bagnasco” Sardo sabato scorso e
ieri
quello del “mammasantissima” Mario Tronti (vedi qui sopra), oggi
interviene a sostegno dell'infiltrazione vaticana nella sinistra, solo
Giorgio Merlo, ex giornalista, oscuro deputato “di fila” dal collegio di
Pinerolo...
Sul fatto però che i cattolici non siano “moderati”, siamo assolutamente d’accordo con lui! E' sempre stato vero. Almeno
a far data dall'assassinio di Ipazia - voluto dall'amico di Sant'Agostino, San
Cirillo - seguito poi da altri quasi venti secoli di massacri e di crimini del cristianesimo...
l’Unità 6.2.13 I cattolici democratici non sono «moderati» di Giorgio Merlo
Deputato Pd su questa pagina
nell'immagine: la copertina di uno dei volumi della Storia criminale del Cristianesimo, un'opera storica in 10 volumi di Karlheinz Deschner. Una scheda qui
SU REPUBBLICA, SABATO 2 FEBBRAIO:
Repubblica 2.2.13 “Togliatti e Sraffa nascosero il Quaderno mancante” Franco
Lo Piparo: nuovi dettagli sul caso del taccuino che avrebbe imbarazzato
il Pci Il “Migliore” e il grande economista avrebbero sottratto il
documento alla cognata del filosofo di Simonetta Fiori su questa pagina
GIUSEPPE VACCA, CON TRONTI, SORBI E BARCELLONA E' UN ACCANITO "MARXISTA RATZINGERIANO", PER COME E' LUI STESSO AD ESSERSI DEFINITO.
QUALCUNO
E' DISPOSTO A CONSIDERARE UNO STUDIOSO SERIO UNO CHE COME LUI PROPUGNA
UN'ANTROPOLOGIA BASATA SUI MITI DEL PECCATO ORIGINALE E DELLA
RESURREZIONE DA MORTE DI GESU' NAZARENO???
Repubblica 2.2.13 La replica di Vacca “Un’ipotesi che sembra inverosimile” di S. F.su questa pagina
SULL'UNITA', DOMENICA 3 FEBBRAIO:
Qui
di seguito la "risposta" pubblicata sull'Unità di domenica 3 dell'amico dei vari Vacca, Tronti
eccetera a quanto era apparso sabato 2 su Repubblica: la
presentazione del nuovo libro di Franco Lo Piparo sulle reponsabilità
gravissime che emergono a carico di Togliatti nella tragedia di Antonio
Gramsci.
In gioco è la difesa e la riproposizione della
linea togliattiana e poi berlingueriana - da loro tuttora pervicacemente rivendicata - del Concordato in Costituzione, del
compromesso storico con i clericali democristiani e col Vaticano, e infine del "partito di credenti e di non
credenti" e dei "principi (o valori) non rinunciabili" che era molto già ben rappresentato sabato (vedi qui sopra) dal fondo di apertura
del direttore del giornale Claudio "Bagnasco" Sardo e da Giuseppe "dirty tricks" Vacca su Repubblica...
Si danno freneticamente un gran daffare di questi tempi... E' che c'è un gran desiderio - e una grande necessità! - di ateismo, nella sinistra, e loro non ci dormono la notte...
l’Unità 3.2.13 L’invisibile «Quaderno» Franco Lo Piparo rilancia la caccia con un altro saggio Una
spy story senza corpo del reato e basata su indizi estremamente
fragili. Perché la tesi di un taccuino rubato è altamente inverosimile di Bruno Gravagnuolo su questa pagina
SUL CORSERA, LUNEDI 4 FEBBRAIO:
Grandi
manovre! Il "comunista" Luciano Canfora lunedì 4, educatamente e un po'
ambiguamente, contribuisce allo smascheramento della operazione messa
in atto da Giuseppe Vacca per conto dei suoi consoci "marxisti ratzingeriani"
Corriere 4.2.13
I Quaderni di Gramsci erano trenta. Parola di Tania e di Togliatti Le lettere della cognata e del Migliore citano il testo mancante di Luciano Canfora
su questa pagina
SULL'UNITÀ, GIOVEDI 7 FEBBRAIO:
l’Unità 6.2.13 Il quaderno mancante Lo Piparo rilancia la sua tesi del testo sparito di Gramsci Sarebbe
il trentesimo: «Poteva contenere affermazioni critiche nei confronti di
Togliatti o del comunismo sovietico» sostiene lo storico nel libro
appena uscito per Donzelli di Oreste Pivetta su questa pagina
Il libro di cui si parla:
Donzelli, Saggine, pag. VI-162, € 18
«Morto
Gramsci (27 aprile 1937), la cognata Tania Schucht ha il controllo
esclusivo dei Quaderni. Nessuno sa che cosa effettivamente contengano.
Sono gli anni drammatici dei processi facili, con relative fucilazioni,
ai comunisti che dissentono da Stalin. Palmiro Togliatti (il capo dei
comunisti italiani in esilio) e Piero Sraffa (comunista coperto, stimato
professore di economia a Cambridge, agente del Comintern) hanno buoni
motivi per temere che i manoscritti contengano riflessioni politicamente
pericolose. Bisogna metterli al riparo da occhi indiscreti. Bisogna
leggerli prima degli altri, per decidere cosa farne. Dopo il successo de
I due carceri di Gramsci (pubblicato nel 2012 e vincitore del premio
Viareggio), che ha riaperto i termini della discussione attorno alla
vicenda carceraria di Gramsci, il nuovo libro di Franco Lo Piparo pone
al centro interrogativi cruciali: a chi Tania consegnò i quaderni?Come e
quando andarono dall’Italia in Urss e, poi, dall’Urss in Italia? Perché
le testimonianze sul loro numero non concordano mai? I protagonisti
lasciarono tracce di un Quaderno occultato? Condotta con estrema cura
filologica, e con il ritmo di un’appassionante ricostruzione degli
indizi e delle prove, l’indagine di Lo Piparo porta, alla fine, a
scoprire persino il numero di pagine del quaderno che non c’è.
Franco Lo Piparo
è ordinario di Filosofia del linguaggio all’Università di Palermo. Tra i
suoi lavori: Sicilia linguistica (1987), Aristotele e il linguaggio
(2003), Saussure et les Grecs (2008), La pro position comme gnomon
discret du langage (2008). Studia il linguaggio come cartina di
tornasole di aspetti nascosti di fenomeni non linguistici. In Lingua,
intellettuali, egemonia inGramsci (1979) documentò la provenienza dagli
studi universitari di glottologia della nozione gramsciana di egemonia.
Recentemente In Gramsci and Wittgenstein: An intriguing connection
(2010) ha mostrato la strana e imprevista influenza di Gramsci su
Wittgenstein via Sraffa».
dal sito di Donzelli editore, qui
si ringrazia Rossana Cecchi
«LO SCONTRO CON LORO E' FRONTALE» !
cfr. anche su LEFT n. 3.2013: "La Storia senza paraocchi", di Elisabetta Amalfitano
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